Progetti / Carlos Acosta Fontana

REHAB_ENTE NAZIONALE RISI_SALA DIDATTICA

Località Castello D'Agogna
Anno 2020
Condizioni Opere realizzate
Tipologia Recupero, restauro e ristrutturazione
Struttura prevalente Struttura mista
Il presente progetto si riferisce ai lavori di restauro e risanamento conservativo da effettuarsi su un manufatto presso l'azienda agricola Villa dei prati situata all’interno di un più ampio complesso, il Centro Ricerche sul Riso o CRR di Castello d’Agogna (PV) di proprietà dell’Ente Nazionale Risi. L’intento è quello di fondere tradizione ed innovazione, sia da un punto di vista architettonico costruttivo, dove la tradizionale struttura della cascina tipica del luogo è riorganizzata e riletta attraverso una nuova distribuzione spaziale, sia da un punto di vista economico-commerciale in quanto la tradizione legata al mondo del riso viene proposta attraverso le nuove e moderne tecniche di comunicazione digitale. Il progetto parte dalla preesistenza, con l’idea di sottolineare la peculiare e definita identità dell’archetipo cascina. Da qui l’idea della forma a “capanna” proposta per l’allestimento. L’antica cascina, ripulita da elementi aggiunti nel corso degli anni a seguito di piccole e parziali ristrutturazioni, viene ricondotta alla sua forma più pura e semplice, in modo da costituire l’involucro per la nuova realizzazione, che, pur occupando lo spazio interno in ogni direzione ne riprende la morfologia preservando, anzi, sottolineandone l’identità. La fusione tra contemporaneità e tradizione è visibile immediatamente al visitatore che una volta all’interno ha sempre una continuità visiva dell’intero spazio che include vecchio e nuovo. Allo stato attuale l’ambiente oggetto dell’intervento è composto da tre spazi, due posti al piano campagna non comunicanti tra loro e dotati ciascuno di un proprio accesso, mentre il terzo è posto al primo piano in corrispondenza dell’ambiente più grande del piano terreno. Al piano campagna non comunicanti tra loro, ognuno dotato di un proprio accesso. Posto al piano primo In corrispondenza dell’ambiente più grande che molto probabilmente è E’ facilmente leggibile l’impianto tipico della cascina seppur trasformato da qualche intervento successivo. Attraverso i sondaggi effettuati, si è potuto infatti rilevare che il muro divisorio tra i due ambienti del piano terreno, era composto di tre grandi arcate che li mettevano in comunicazione. E’ probabile quindi che attraverso interventi successivi si sia proceduto a chiudere quello che una volta era il porticato tipico, elemento tipico della struttura a cascina che veniva infatti collocato nella parte bassa spiovente della capriata asimmetrica. Anche per l’ambiente del piano primo, del resto, è verosimile ipotizzare che lo stesso sia stato realizzato attraverso la chiusura di quello che una volta era lo spazio destinato al deposito del fieno. Nel pensare alla nuova distribuzione spaziale si è partiti dall’idea di ricreare gli scenari originari e pertanto si è proceduto ad eliminare i paramenti murari riempitivi delle arcate ottenendo al contempo anche la continuità visiva all’interno di un unico grande spazio. Tale operazione ha comportato la realizzazione di interventi di consolidamento da porre in atto sul muro. D’altra parte, proprio sulla scorta delle indicazioni fornite dai sondaggi preventivi, altri interventi di consolidamento si sono resi necessari sia per rispondere alle vigenti normative sia perché, soprattutto da un punto di vista strutturale sono emersi diversi elementi di criticità. Sempre nell’ottica di “liberare” lo spazio e della ricerca dell’identità originaria vanno lette le operazioni di smantellamento del controsoffitto della copertura, in modo da scoprire la capriata, e il mantenimento del solaio a voltine del primo piano, che però viene sgravato della sua funzione strutturale, che sarà assolta dal solaio di nuova realizzazione. Le diverse aree sono ora individuate e distinte da quattro setti polifunzionali, aventi una sezione a capanna, che ripercorre e sottolinea lo schema costruttivo della cascina. L’allestimento è pensato per essere altamente flessibile e capace di adattarsi alle diverse esigenze. La cascina può così ospitare eventi di ogni tipo, anche simultaneamente, dedicati ai visitatori di tutte le fasce d’età. Ognuno dei setti è adibito ad una funzione diversa. Il setto A, che delimita e racchiude la struttura della scala che conduce al piano superiore, è composto da una primo tratto funzionale, oltre alla scala all’interno dello stesso sono ricavati i cavedi per il passaggio e l’alloggiamento di alcuni impianti e da un secondo tratto finale caratterizzato da elementi in legno removibili di forma cubica. Questi, una volta estratti dalla parete, possono essere utilizzati come sedute per assistere alle proiezioni, oppure come espositori, se impilati. Gli elementi cubici possono essere assemblati secondo le esigenze, in modo che l’allestimento possa assumere molteplici configurazioni. Il setto, che li contiene, diventa esso stesso un espositore, in quanto i "vuoti” possono essere utilizzati come nicchie espositive. Il setto B rappresenta il cuore tecnologico dell'intero complesso. Realizzato interamente in solid surface bianco, nella prima metà viene trattato con una texture che richiama una cascata di chicchi di riso, retroilluminata per creare un’immagine evocativa da utilizzare come set fotografico. Nella seconda metà trovano posto due postazioni interattive. La prima, al piano terra, ospita una workstation. La seconda, al piano superiore, ospita delle postazioni multimediali con schermi e touchpad e pc. Il setto C ospita, su entrambi i lati, degli schermi per proiezioni. Su di essi, sarà possibile proiettare documentari, le immagini ricavate dal microscopio della Farm Lab, le dirette di quanto avviene nello spazio meeting/studio. Anche qui, in analogia a quanto scritto per il setto A, la parte bassa sotto ai proiettori è strutturata con un telaio contenente gli elementi cubici in legno. Il setto D al piano terra è suddiviso in tre elementi distinti. Il primo è un ascensore che consente di rendere il primo piano accessibile a tutti. Il secondo è una teca vetrata, utilizzata come serra, contenente speciali colture di riso che necessitano di particolari condizioni climatiche. Le piantine, poste a terra, obbligano il visitatore a piegarsi verso il basso per osservarle, a richiamare il gesto compiuto dalle mondine durante la raccolta del riso. Un ultimo elemento, dalla morfologia analoga a quella dei setti, ma sospeso e svuotato, ospita, al piano superiore, un informale area meeting/studio. Questo spazio è infatti caratterizzato dalla presenza di un grande piano, che oltre ad avere le dotazioni multimediali, è attrezzato nella sua parte terminale con 2 fuochi a induzione dotati di cappe da piano a scomparsa e da un lavello. E’ evidente quindi la versatilità di questo spazio deputato anche ad eventuali show-cooking.
@Ocra srl
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