L’intervento risponde all’esigenza di risolvere le disomogenee stratificazioni del costruito che caratterizzano il sito, funzionalmente disgiunto dal contesto urbanistico. A risentirne particolarmente risultava essere il campanile neogotico dei primi del ‘900, restaurato nel 2011, relegato al ruolo di episodio architettonico emergente ma limitato nella fruizione visiva. La riqualificazione armonica dell’intero ambiente ha potuto dare forma e riuso adeguato e compatibile al luogo, riconciliando il rapporto venuto meno con lo spazio pubblico. Il progetto concilia le diverse realtà architettoniche esistenti, senza alterare la percezione visiva delle valenze storiche, perseguendo l’obiettivo di un recupero funzionale dell’area attraverso la creazione di un parco giardino, individuando zone pavimentate e a verde, pedonali e di sosta; oltre che l’abbattimento delle barriere architettoniche. Il carattere di contemporaneità ed essenzialità dell’intervento emerge attraverso l’uso di un linguaggio che nell’espressione architettonica e nei materiali usati, ha minimizzato l’invasività intrinseca, puntando alla massima valorizzazione e rispetto per l’esistente. L’organizzazione dello spazio, è stata improntata al rispetto modulare di una griglia ricavata dagli assi del colonnato sito in lato sud-ovest. Il cortile a forma quadra, è diviso diagonalmente in due spazi, l’uno pavimentato e che si raccorda agli elementi morfologici di un certo pregio, l’altro destinato a verde attrezzato, tramite una rampa diagonale funzionale sia alla fruizione per i disabili che come filtro architettonico di ricucitura con il costruito tipico del funzionalismo degli anni’60 del secolo scorso. L’utilizzo della pavimentazione in cemento ha garantito una discrezione visiva per limitare l’impatto del nuovo con caratteri espressivi contemporanei. Gli elementi progettati ad hoc per l’arredo urbano, così come la scelta dei corpi illuminanti, identificano la stessa filosofia sottesa all’ideazione globale dell’insieme.