Il progetto di riqualificazione dell’ex Caserma Cesare Battisti di Sulmona nasce dalla necessità di riqualificare un’area in abbandono e in disuso, dopo l’addio alle armi in città avvenuto nel 2013. L’intento è quello di aprire questo grande vuoto urbano all’uso del cittadino, cercando di rispondere a quelle che sono attualmente le esigenze in città e nei dintorni della zona di intervento. Da spazio inaccessibile a spazio accessibile e agendo in contrapposizione alla sua storica chiusura, si è favorita la permeabilità in funzione dei flussi, facendo rientrare l’intero compendio nella vita quotidiana della città, attivamente partecipante con essa. La Caserma sorge vicino al centro storico, più a sud, sul viale che è l’estensione del corso pedonale principale. Dal punto di vista urbano l’area mira a diventare una nuova polarità, un centro attrattore, favorendo l’attraversamento della parte meridionale dell’asse storico, che soffre di limitata frequentazione, ponendosi come l’altro estremo del Corso, rispetto al Duomo posto a nord. Le nuove destinazioni d’uso hanno seguito in parte quello che l’Amministrazione Comunale ha fatto presente in uno studio di fattibilità che è stato realizzato proprio su quest’area, in parte rispondono a problematiche emerse durante la fase di analisi del contesto. Tre modus operandi risaltano nella progettazione: la rifunzionalizzazione degli edifici esistenti, la costruzione di nuovi fabbricati e soprattutto il ripensamento della grande Piazza d’armi, come legante tra le diverse funzioni. Il progetto del vuoto, ha quindi la stessa importanza del progetto sul singolo edificio, se non maggiore. L’area ospiterà quindi una grande piazza con spazi verdi, la nuova sede unificata del Municipio, la nuova sede del Centro servizi culturali con sala conferenze, un social housing (focus progettuale), un ristorante, diversi bar e negozi, un urban center, un infopoint e un parcheggio interrato. La tesi si struttura partendo da un’analisi urbana, storica e dello stato di fatto degli edifici esistenti, in modo da avere il quadro conoscitivo completo per porre le basi per redigere il nuovo progetto. Segue una strategia a livello urbano cui fa seguito un masterplan dell’area, dove viene rappresentato il nuovo scenario. L’attenzione poi si sposta sul riuso di una preesistenza come social housing, approfondito a livello architettonico e tecnologico.