Autore del progetto
Progetti / DANIELE RUSSO

PIANO URBANISTICO CIMITERIALE DELL'ISOLA DI SAN DOMINO - ISOLE TREMITI

Località Isole Tremiti
Anno 2007
Condizioni Opere realizzate
Tipologia Urbanistica e ambiente
Struttura prevalente Cemento armato
Il luogo deputato ad accogliere il cimitero di San Domino, è ubicato presso il “colle del Romito o dell’ Eremita”, luogo scelto dalla poplazione tremitese organizzatasi in comitato e firmataria a grande maggioranza di una petizione popolare denominata “ pro cimitero in San Domino”, la quale è stata oggetto di deliberazione di Consiglio Comunale del 30 dicembre 2005. n. 44, che sostanzialmente andava a condividere la proposta avanzata dalla popolazione per la realizzazione di un Cimitero comunale in Isola di San Domino. L’area scelta per l’intervento, come accennato in premessa, si presta per le sue valenze ambientali e paesaggistiche, ad accogliere il nuovo cimitero come luogo della memoria e della custodia; area isolata dai consueti flussi turistici, e distante dal borgo di San Domino, risulta essere il luogo ideale per l’ubicazione della struttura cimiteriale, l’unico luogo possibile in San Domino, considerando la necessità di dotatarsi di adeguata area di rispetto come per legge, e che in quest’ area risulta proponibile, atteso che nell’arco dei 200 mt previsti di rispetto, non si incontrano costruzioni o case. L’intervento ripropone il tema ormai consolidato e storicizzato del “recinto sacro” - terminologia che a partire dal XVIII secolo ha sotteso contenuti antropologici e significati simbolici, motivazioni artistiche e ragioni geometriche, opportunità tecniche e strategie insediative; è dispositivo che indica una separazione, segregazione ma che allo stesso momento è atto fondativo e di riconoscimento che implica la custodia ed assicura la protezione dall’esterno - (l’architettura della memoria a cura di Marco Felicori - luca sossella editore - L’architettura dei cimiteri tra Francia e Italia di Ornella Selvafolta). Protezione, custodia, rispetto, declinazioni differenti di una medesima intenzione, quella cioè di rendere immediatamente riconoscibile lo spazio del sacro, che proprio attraverso la sua demarcazione, il recinto, palesa la sua identità come luogo riservato ai defunti, evocativo del tempo. Attraverso le possibili letture ed interpretazioni del genius loci è apparsa del tutto naturale e quasi scontata la scelta di collocare in quest’ambito paesaggistico la nuova struttura cimiteriale, in cui si distinguono due parti,, una interna, protetta dal limite edificato del perimetro cimiteriale, che comunque in vari punti diviene permeabile alla luce e al passaggio, l’altra pubblica, rivolta al paese, che contiene e rappresenta il senso del luogo. La distinzione delle due parti, quella interna destinata al culto delle singole sepolture, l’altra esterna, pubblica, rivolta al paese, è maggiormente rafforzata oltre che dal limes geometrico del perimetro cimiteriale, dal trattamento murario esterno del corpo di fabbrica ad “L” destinato ai loculi e colombari, il quale attraverso l’aggetto differenziato di alcuni centimetri al di fuori del muro esterno, di riquadri in pietra chiara o semplicemente in muratura, pari alle dimensioni nette interne dei loculi contrapposti al di là del muro, contrassegnati al centro dal semplice simbolo della croce , rappresenterà l’aspetto dell’univoco sentimento che lega fra loro tutti i cittadini di fronte alla morte; due modi di vivere il luogo ambedue irrinunciabili che sono alla base della scelta progettuale. Rimanendo all’esterno del complesso cimiteriale progettato, si prevede un’area a parcheggio lastricata in pietra locale, attraverso la quale si potrà accedere ai due ingressi previsti, di cui uno principale, collocato lungo la direttrice della pensilina rappresentata dal braccio principale della croce deformata, collimata, secondo la direzione che intercetta la facciata dell’Abbazia di S.Maria a Mare dell’isola di San Nicola, quasi a voler rappresentare un collegamento ideale all’altra isola, cuore storico dell’arcipelago tremitese; l’altro ingresso minore è collocato su uno dei fianchi del complesso cimiteriale limitrofo all’area parcheggio. Il progetto di piano cimiteriale in esame, riprende l’idea miliziana del recinto, che in questo caso è rappresentato in larga misura degli stessi corpi di fabbrica che caratterizzano il complesso cimiteriale; recinto di forma rettangolare che ad un tratto viene come negato, spezzato dalla parte terminale dei quattro bracci della pensilina/passeggiata in quota a forma di grande croce, che penetrandolo ne interrompe la continuità, relegando lo stesso in una posizione di subordine, ma conservandone le caratteristiche di protezione e custodia. Il cuore del complesso è rappresentato dalla cappella religiosa posizionata nel baricentro della composizione architettonica dell’intero complesso, a forma tronco-conica, essa intercetta, fondendosi ad un livello superiore, la passeggiata in quota a forma fortemente simbolica di croce non regolare, ruotata rispetto all’andamento ortogonale del recinto, e direzionata come sopra accennato, con l’asse maggiore verso la facciata dell’Abbazia di San Nicola. La cappella risulta fondata ad un livello sottostante rispetto al piano di campagna e dal resto del complesso cimiteriale, e precisamente a quota mt. -3,20; realizzando così una sorta di piazza/sagrato interna, ma sottoposta rispetto alle principale direttrici di transito, le quali l’attraverseranno superiormente, contribuendo ad un suggestivo alternarsi di percorsi, visuali e livelli. Tale sagrato come già accennato sarà raggiungibile ed accessibile anche alle persone diversamente abili attraverso un doppio sistema di rampe. Il camminamento in quota, nello specifico mt.4,32, raggiungibile attraverso una rampa, rappresenta il punto ideale dal quale osservare il paesaggio circostante e il mare, come una sorta di grande pontile di nave, metafora più che indicata del viaggio, il quale per la forma che si ricava dalla sezione lungo l’asse principale, dai materiali impiegati (acciaio), dai colori (bianco), dagli elementi strutturali, rappresenta idealmente la struttura di una nave, pronta a salpare per trasportare le anime in un altrove, rifiutando il concetto purtroppo presente nella nostra cultura del cimitero come casa dei morti, in contraddizione con l’idea culturale e religiosa della morte come viaggio. La grande croce, passeggiata sospesa, che si affaccia sul paesaggio, introduce attraverso la proiezione orizzontale del suo asse maggiore e lo spazio sottostante, coperto e pavimentato, un percorso urbano preciso, che indica il principale ingresso all’area; rispetto alla cinta muraria e al complesso dei corpi di fabbrica presenti, la croce disassata e deformata è disposta più in alto quasi smaterializzandosi. Anche il campo di inumazione costituito da n. 58 fosse, posto sulla destra dopo l’ingresso principale, partecipa al gioco compositivo che caratterizza l’intervento, scostandosi dall’ortogonalità del recinto e sposando l’andamento della grande croce che ne detta la direzione e l’allineamento delle fosse; il campo attraverso i suoi percorsi generatori si riconnette al camminamento perimetrale interno del cimitero. L’intervento potrebbe innescare un meccanismo di rivalutazione del sito, oggi raramente frequentato, contribuendo ad una conoscenza del sito e delle sue peculiarità paesaggistiche, stabilendo una meta da raggiungere non solo per coloro che si recano a visitare i propri defunti, ma anche per coloro che desiderano conoscere e visistare un luogo ove sostare e contemplare il paesaggio.
Piano urbanistico cimiteriale dell'isola di San Domino - Isole Tremiti
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