In un mondo in cui le costruzioni ex novo hanno preso il sopravvento occupando gran parte del suolo disponibile, questa tesi si è mossa nell’ottica di recuperare, rendendo fruibile, un bene architettonico abbandonato a sé stesso attraverso un progetto di rifunzionalizzazione. La colonia viene così destinata ad un “luogo di innovazione” destinato al coworking (spazi di incontro, esposizioni, uffici…) al fine di restituire l’edificio alla collettività con un nuovo ruolo sociale e contribuire in forma nuova, grazie alla funzione attribuita e ai materiali utilizzati, al benessere individuale e collettivo. La forza di questo progetto risiede nel fatto di essere intervenuti attraverso una struttura moderna che risponde ai requisiti di sostenibilità e di riuso, sostenibilità perché la struttura è stata associata ad altrettanti materiali innovativi che sono adatti al benessere dell’uomo e dell’ambiente quali il bamboo nei rivestimenti, e di riuso in quanto la tipologia edilizia a secco permette la possibilità di rimuovere l’intera struttura, qualora risultasse l’esigenza di adoperare questo luogo diversamente. Il progetto così proposto ha l’intento di permettere non solo la rivitalizzazione di una parte del territorio di Canicattì posta ai margini della città e priva dei più elementari servizi, ma anche quello di far rivivere un bene di così pregio architettonico che rischia di perdersi con il trascorrere ulteriore del tempo.