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Autore del progetto
Progetti / Angelo Chifari

TESI UNA PORTA PER BAGNOLI: L'ARCHITETTURA SINTESI TRA ARTE, STORIA E PAESAGGIO

Località Napoli
Anno 2005
Condizioni Ricerca/Tesi
Tipologia Spazi pubblici e paesaggio
Struttura prevalente Struttura mista
L' idea base da cui sono partito è stata ,fin dall'inizio,quella di realizzare un' architettura per sottrazione, di annodarsi alle viscere della montagna e di riportare nell'architettura quella porosità che è la porosità del tufo, ma anche dell'architettura di questa città, segnata dal mito della costruzione nel sottosuolo: l'Averno, l'antro della Sibilla, la grotta di Seiano, fino ad arrivare alle grotte sotto la città. Incidendo il suolo gli procuriamo una ferita, operando in maniera inversa rispetto al costruire, ma analoga piuttosto ai modi della scultura, in quanto azione sottrattiva. Questa ferita è il segnale della presa di possesso del territorio da parte dell'uomo. La pietra viene sottratta alla montagna e portata all'esterno diventando elemento costruttivo, e non solo estetica, e segnando, come un grande formicaio, i punti di accesso alla struttura. Il rapporto con la natura e con la storia, fanno di questo luogo un' esperienza più consapevole: la città e il panorama sono messi in risalto attraverso viste direzionate e punti di vista preferenziali. Così vengono previste le stazioni per un collegamento meccanico, integrato ad una passeggiata nel verde tra la piazzetta e le future nuove funzioni a valle, con la finalità, appunto, di inserire una maggiore coscienza ambientale in un contesto che rischierebbe, altrimenti, di essere ridotto ad una condizione di pura funzionalità,di accessibilità meccanica, di rampe, di ascensori, e che, invece, aspira ad una dignità diversa, una dignità di forma e di architettura. Il progetto ha la sua genesi in piazza Capo Posillipo, che diventa un punto di accumulazione di percorsi e quindi di movimento ed energie. Il nucleo ideale di queste energie, di questi percorsi confluenti è la fontana circolare.Qui il movimento si placa, ma solo per un attimo, grazie anche alle due quinte semicircolari che sembrano impedire il cammino e lo sguardo. Ma è, appunto, solo un'impressione perché poco dopo cammino e sguardo, in un duplice flusso di energia, vengono proiettati a valle, attraverso la "crepa" tra i due setti circolari, e a monte, attraverso lo spazio lasciato libero dalla quinta di destra.
TESI Una porta per Bagnoli: l'architettura sintesi tra arte, storia e paesaggio
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