Lo Studio DF+A dell’Architetto Fornero è stato coinvolto dalla committenza sin dalle prime battute riguardanti la ricerca di un immobile agreste esistente, necessariamente ubicato in Canavese, da rigenerare per realizzare la nuova cantina vitivinicola dell’Azienda Agricola “366”. Una volta individuata la location e soprattutto l’immobile, si è partiti con la progettazione caratterizzata dalla volontà sia di conservare una buona parte dell’immobile esistente, per non “dimenticarne” la sua connotazione originaria, sia di intervenire con importanti ampliamenti necessari per poter raggiungere le esigenze della committenza riguardanti la filiera produttiva che, allo stesso tempo, ne connotassero l’intervento contemporaneo. La sfida affrontata dallo studio DF+A è stata quella di dare vita ad un progetto dal forte valore comunicativo, proprio della cultura del vino, ma allo stesso tempo armoniosamente inserito in una cornice paesaggistica d’eccezione. Il progetto doveva inoltre tenere in considerazione tutte le necessità legate sia alle normative vigenti sia alla vitale sopraccitata filiera produttiva per la generazione di importanti vini denominati “Scelte di Vite” quali l’Erbaluce di Caluso DOCG, ecc. Si è dunque proceduto con la ristrutturazione di una parte dell’immobile esistente la quale è stata affiancata da un ampliamento, verso la zona nord dell’edificio, destinato agli ambienti lavorativi, di servizio, ecc. e da un ulteriore estensione dei volumi, verso est, adibita a zona showroom – degustazione, dall’aspetto decisamente contemporaneo. Tale struttura, con copertura a terrazzo calpestabile, anch’esso destinato agli eventi di promozione dei prodotti della stessa cantina principalmente concentrati nei mesi più miti, è stata concepita come uno “scrigno” dotato di una “pelle” realizzata con materiali che ricordano la tradizione, quale il legno di larice a listelli abbinato a materiali più moderni quali il vetro ed il metallo, utilizzati, ad esempio, per la realizzazione della pergola sull’ingresso dello stesso showroom avente la funzione di frangisole attraverso la piantumazione dell’evocativa vite vergine con il chiaro intento di dichiarare la specificità dell’attività ivi svolta. Il risultato, ampiamente condiviso e concertato con la stessa brillante committenza, è stato anche quello della generazione di un cortile frapposto tra l’antico ed il contemporaneo nel ricordo delle aie presenti in gran parte delle comunità contadine della zona. Di fatto le grandi vetrate dello showroom si affacciano direttamente sul cortile succitato che verrà anch’esso utilizzato come area open per eventuali eventi sia promozionali enogastronomici sia culturali