Progetti / Vincenzo Francesco PAOLUCCI
AMPLIAMENTO GALLERIA COMUNALE ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
Località
EX FABBRICA BIRRA PERONI - ROMA
Anno
2003
Condizioni
Proposte non realizzate
Tipologia
Cultura e spettacolo
Struttura prevalente
Struttura mista
Tutta l’area di intervento è caratterizzata da una configurazione architettonica frammentaria e da una volumetria generale frutto di successive addizioni temporali.
Accanto a edifici di buon pregio, sia sotto il profilo architettonico sia per la possibilità di riconversione e adattabilità funzionale, è presente una edilizia provvisoria che congestiona lo spazio a disposizione. Il prevalente riscontro tipologico, di evidente natura tardottocentesca, è informato al principio della “forma chiusa”, conclusa, e quindi poco incline a favorire l’aggiunta di parti collocate in adiacenza.
Dal punto di vista morfologico, gli edifici su strada si deformano planimetricamente lungo il perimetro esterno per aderire alle direzioni esistenti e per sfruttare l’area edificabile a disposizione.
Un’ altra nota importante è la presenza di un dislivello altimetrico di circa 5m tra via Cagliari e via Nizza (i fronti esterni dell’intero complesso museale insieme alla porzione di facciata su via R. Emilia).
Per questi motivi, la proposta per l’ampliamento mira a decongestionare volumetricamente lo spazio interno.
Così come Miralles per la nuova sede dello IUAV a Venezia, c’è la ferma intenzione di realizzare un volume che non costituisca un margine, ma che ricostituisca un rapporto significativo tra il grande vuoto rappresentato dall’area industriale dismessa e il tessuto urbano circostante.
Proprio da qui, da questa intenzione di apertura alla città, parte il progetto d’ampliamento della Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea; uno spazio per tutti, senza frontiere, capace di tradursi in mille modi differenti, in definitiva uno spazio ricco di cultura che apra le porte.
Con la volontà di aumentare le dinamiche di movimento e le relazioni in quello che è ora un sito molto atrofizzato, propongo una nuova via, una nuova visuale, un nuovo spazio, in definitiva un nuovo atrio.
Questo attiverà le relazioni con la città ed inoltre faciliterà le connessioni visuali e funzionali tra i diversi e vari programmi del centro; vero cuore dinamico della galleria ne costituira’ l’anticamera e il punto di partenza verso molteplici approcci di visita. Il nuovo spazio è raggiungibile da via R. Emilia, dove attualmente è collocato l’unico ingresso al complesso museale, e da via Cagliari, in due punti strategici ottenuti grazie alla rimozione del corpo edilizio sull’angolo con via Nizza e della superfetazione presente lungo il perimetro in comune con gli edifici residenziali.
Al progetto, dunque, viene affidata la funzione di “cerniera urbana” capace di rimettere in relazione tra loro diversi settori della città che ne costituiscono il contesto.
I corpi aggiunti sono collocati in maniera da salvaguardare la propria unicità e così da permettere una successione coordinata ma distinguibile.
In questo modo, la scelta progettuale opera per dare unità all’intervento, ma, allo stempo stesso, è finalizzata ad accentuare alcune fratture edilizie, con lo scopo di penetrare visivamente, secondo una lettura per gradi, le parti costitutive dell’ampliamento.
I presupposti sono dunque la continuità fisica tra lo spazio interno della galleria ed il tessuto urbano in modo da rendere vivo e aperto il rapporto tra il museo e la città.
Il museo dovrà essere un organismo permeabile alle sollecitazioni provenienti dall’esterno. La commistione sarà sia fisica , attraverso lo spazio aperto a quota 0.00, che visiva, con un gioco di trasparenze c’è’ la volontà di proiettare e soprattutto di mettere a nudo la vita all’interno.
Proprio in un museo dove lo spazio architettonico spesso diventa quinta dell’oggetto d’arte o oggetto d’arte in se, questo progetto mira ad essere altro, ovvero, aspira ad essere il contenitore vitale del museo stesso; mira, cioè, ad essere lo strumento di rappresentazione dell’uomo all’interno dello spazio architettonico.
La non staticità, la flessibilità, lo spazio fluido sono alla base del progetto. Non si pensa più alla forma, non si pensa più alla solidità degli spazi, ma si pensa al vuoto. Questo vuoto, però, non è soltanto quello che è in mezzo, all’interno tra due facciate; piuttosto rappresenta il fluire, i luoghi del percorso…è l’elemento che cancella ogni separazione netta tra interno ed esterno, tra spazio pubblico e spazio privato, tra il sopra e il sotto della città.
La forma stessa del museo scaturisce dall’astrazione dei percorsi, dei tracciati che i visitatori e le persone che vedranno e frequenteranno questo luogo effettueranno.
“…Le persone che si muovono nello spazio contribuiscono a formare l’architettura di un edificio tanto quanto facciate, setti, pilastri e bucature…” (N. Foster)
VISTA AEREA - 3D
PERCEZIONE VISIVA DALL' INTERNO
VISTA AEREA - 3D
VISTA DEL FOYER DAL NUOVO INGRESSO
VISTA AEREA - 3D
VISTA DEL FOYER DAL NUOVO INGRESSO
PERCEZIONE VISIVA DALL'E PASSERELLE SOSPESE
ATRIO PASSANTE - 3D
PASSERELLA CHE COLLEGA LE SALE DELL' ATELIER
PERCEZIONE VISIVA DALL'E PASSERELLE SOSPESE
PERCEZIONE VISIVA DALL' INTERNO
Altri progetti di Vincenzo Francesco PAOLUCCI