Come due placche continentali in collisione, che si intrecciano come le dita di due mani, entrando in un movimento rotante, alzano una collina artificiale. Una struttura che divide e contestualmente filtra le funzioni incompatibili fra loro. Unisce e predispone ad un rapporto reciproco quando l’elemento contrapposto, come ad esempio il mare, diventa dominante e attrattivo. Si forma così un paesaggio. Un paesaggio di dune dorate e di colline verdi; di prolungamenti e arretramenti, che formano piazze e spiazzi, camminamenti e traguardi, costruendo uno scenario fisico antico e nuovissimo. Ecco allora che la volumetria architettonica diventa Landscape.